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Università di Pisa: identificare gli accomodamenti ragionevoli più appropriati

08-11-2023 17:53 - News
Il corridoio di uno dei Poli Didattici dell’Università di Pisa, fornito di mappa tattile e di percorso tattilo-plantare.
“UNIversABILITÀ” è un’iniziativa dell’Università di Pisa dedicata al proprio personale e agli studenti/studentesse con disabilità, per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro e di studio sempre più all’insegna del benessere psicofisico e dove siano garantiti soddisfazione personale e professionale. In tal senso, è stata istituita un’équipe multidisciplinare per identificare gli accomodamenti ragionevoli più appropriati, ai fini di una piena soddisfazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ateneo, confermando la particolare attenzione già destinata alla componente studentesca.*

Si chiama UNIversABILITÀ la nuova iniziativa dedicata dall’Università di Pisa al personale e agli studenti/studentesse con disabilità, «pensata – come viene spiegato – per favorire la costruzione di un ambiente di lavoro e studio sempre più all’insegna del benessere psico-fisico e dove siano garantiti soddisfazione personale e professionale».
Due, in sostanza, gli obiettivi principali: promuovere all’interno dell’Ateneo l’inserimento e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, attraverso specifici servizi di sostegno; informare i lavoratori e le lavoratrici in forze della possibilità di accedere, ove sussistano i requisiti, al collocamento mirato.

«Con UNIversABILITÀ – afferma Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa – si rafforza ulteriormente il nostro impegno a far sì che nel nostro Ateneo tutti possano esprimere al meglio il proprio potenziale. Già da tempo, infatti, la nostra Università investe sul contrasto a ogni forma di discriminazione, sulle pari opportunità, sulla rimozione degli ostacoli e sulla partecipazione attiva delle persone con disabilità che vi lavorano, vi studiano e vi fanno ricerca. Lo facciamo per la nostra comunità, certo, ma anche per la realtà che la circonda. Riteniamo infatti che il legame tra istruzione e cambiamento sociale sia strettissimo e che iniziative come questa possano contribuire alla diffusione e all’affermazione di una corretta cultura dell’inclusività nella nostra società, sia a livello di educazione del singolo cittadino che di mondo del lavoro».

«Su base volontaria – spiegano ancora dall’Ateneo toscano – e senza che abbia nessuna implicazione diretta sull’idoneità alla mansione specifica, UNIversABILITÀ nasce dunque dalla volontà di sperimentare prassi e metodologie che utilizzino nuovi approcci di coprogettazione i quali, partendo dalle necessità di ciascuna persona e dall’analisi del contesto lavorativo, identifichino gli accomodamenti ragionevoli più appropriati per una piena soddisfazione e benessere dei lavoratori e delle lavoratrici».
«Per fare tutto ciò – sottolinea Rosario Di Bartolo, direttrice generale dell’Università di Pisa – abbiamo istituito, presso la struttura del Medico Competente della Medicina del Lavoro dell’Ateneo, un’équipe multidisciplinare che studierà le attuali condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici con disabilità. Questo ci permetterà di identificare la congruità tra mansioni, attività e compiti, l’adeguatezza dei supporti tecnologici e delle specifiche ergonomiche. Ovviamente, e come da nostra tradizione, è confermata la particolare attenzione destinata alla componente studentesca, al fine di garantire pari opportunità d’apprendimento, piena partecipazione e autonomia attraverso adeguati supporti e sostegni».

Nata in seno al Servizio del Medico Competente, va ricordato in conclusione, l’iniziativa vede il coinvolgimento attivo dell’USID (Ufficio Servizi per l’Inclusione di Studenti con Disabilità), della Direzione Generale, della Direzione del Personale, dell’Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze, del Delegato per l’Inclusione degli Studenti e del Personale e della Prorettrice per la Coesione della Comunità Universitaria. (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@unipi.it (Nicola Maggi).



* Il presente contributo è già stato pubblicato su «Superando.it», il portale promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e viene qui ripreso, con lievi adattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
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