«Ciò che rende un famigliare capace di assistere e curare come nessun altro il proprio congiunto non autosufficiente, ha un solo nome: la Continuità Assistenziale, e questa non può essere garantita da un’unica figura – il caregiver familiare – perché non è legittimo, e nemmeno lungimirante, che un unico soggetto faccia quello che comunemente farebbe una decina di persone», osserva Sara Bonanno,...