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Su «Euronews» una serie di servizi sugli orrori della sterilizzazione forzata

19-06-2023 15:35 - News
Una giovane donna seduta con le gambe incrociate poggia una mano sulla parte inferiore del viso con fare pensieroso (foto di Liza Summer su Pexels).
Nel mese di giugno «Euronews», una testata di notizie internazionali, ha pubblicato una serie di servizi sugli orrori della sterilizzazione forzata ed altre forme di coercizione riproduttiva poste in essere ai danni di persone con disabilità nell’Unione Europea. Lo segnala il Forum Europeo sulla Disabilità, invitando ancora una volta tutti e tutte ad informarsi su questa gravissima forma di violazione dei diritti umani, ed a firmare la petizione che chiede la fine immediata di questa pratica inumana.

La sterilizzazione forzata delle persone con disabilità è una pratica vietata dai trattati internazionali, inclusa la Convenzione di Istanbul (la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata anche dall’Italia con la Legge 77/2013), in quanto rappresenta una grave violazione dei loro diritti fondamentali, i diritti alla dignità, all’integrità fisica, alla privacy e al consenso libero e informato. Sono ormai innumerevoli le occasioni nelle quali il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) torna su questo argomento.
Nonostante ciò, tale pratica è ancora legale in diversi Paesi dell’Unione Europea e colpisce in larga prevalenza le donne con disabilità. Solo 9 Stati membri criminalizzano esplicitamente la pratica, mentre almeno 13 Paesi consentono ancora una qualche forma di sterilizzazione forzata nella loro legislazione. Questi Paesi sono l’Austria, la Bulgaria, Cipro, la Croazia, la Danimarca, l’Estonia, la Finlandia, la Lettonia, la Lituania, Malta, il Portogallo, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria. Tre di questi – il Portogallo, la Repubblica Ceca e l’Ungheria – ammettono questa pratica anche sui minori, mentre in altri Stati, pur non indicati pocanzi (Belgio e Francia), insieme all’Ungheria, è prassi inserirla come requisito per l’ammissione alle strutture residenziali (se ne legga a questo link). Ed anche l’Italia non ha le carte troppo in regola in materia di trattamenti sanitari attuati senza il consenso della persona disabile interessata (come segnalato nel seguente approfondimento).
Per questi motivi il Forum Europeo sulla Disabilità sta promuovendo una petizione (disponibile a questo link anche in italiano) per vietare la sterilizzazione forzata e garantire che il diritto a una vita indipendente diventi una realtà in tutta l’Unione Europea. Nel settembre 2022 il Forum ha pubblicato un Rapporto sulla sterilizzazione forzata nell’Unione Europea, esso è uno strumento a disposizione di chiunque voglia reperire ulteriori dati su questa grave violazione dei diritti umani.

Nel mese di giugno anche «Euronews», una testata di notizie internazionali, ha pubblicato una serie di servizi sugli orrori della sterilizzazione forzata ed altre forme di coercizione riproduttiva attuate ai danni di persone con disabilità. Di seguito sono riportati i link ai servizi che illustrano perché l’Unione Europea deve porre fine a questa pratica disumana:

Laura Llach e Lucía Riera, Doppia discriminazione per le madri disabili, le sole a cui non si perdona nulla, «Euronews», 9 giugno 2023.
Laura Llach e Lucía Riera, Perché la Svezia ha sterilizzato fino a 30.000 persone contro la loro volontà per la causa dell’eugenetica?, «Euronews», 8 giugno 2023.
Laura Llach e Lucía Riera, “La contraccezione forzata è la regola”: l’Ungheria non riesce a porre fine agli abusi contro le donne con disabilità, «Euronews», 7 giugno 2023.
Laura Llach e Lucía Riera, Il dilemma del consenso: la Francia sta lottando per porre fine alla sterilizzazione forzata, «Euronews», 6 giugno 2023.
Laura Llach e Lucia Riera, “Vedo la cicatrice e voglio morire”: perché l’UE consente la sterilizzazione delle donne con disabilità, «Euronews», 5 giugno 2023.
«Se non riesci a prenderti cura di te stessa, come potrai prenderti cura di qualcun’altro?», si legge in una delle testimonianze pubblicate su «Euronews». Rosario Ruiz, 53 anni, ha sempre sentito questa frase mentre cresceva. Con una diagnosi di disabilità intellettiva del 67%, i suoi genitori non riuscivano a immaginare che potesse essere indipendente, figuriamoci diventare madre. «La tua disabilità può essere trasmessa a tuo figlio attraverso i tuoi geni», le ripetevano spesso.
Quando ha compiuto 20 anni, Rosario si è innamorata di Antonio, uno dei suoi colleghi del centro occupazionale di Siviglia, nel sud della Spagna. Un giorno, parlando del loro futuro, entrambi hanno manifestato di voler avere figli, così hanno deciso di condividere la notizia con i genitori di Rosario. Ma l’idea che Rosario potesse diventare madre è stata uno shock per loro, che, consigliati dal medico di famiglia, hanno deciso di farla sterilizzare.
La sterilizzazione forzata delle persone disabili era legale in Spagna fino a solo due anni fa. La Legge, che consentiva la sterilizzazione senza consenso “in casi eccezionali”, è stata abrogata a fine 2020 (se ne legga a questo link).
Costretta dai suoi genitori, Rosario ha dovuto sottoporsi a un’operazione per legare le sue tube di Falloppio quando aveva 20 anni. È stata portata all’ospedale Vírgen del Rocío, a Siviglia, senza che le fosse detto che tipo di operazione avrebbe dovuto subire. Sua madre ha minacciato di impedirle di rivedere Antonio e di metterla in istituto se si fosse rifiutata di andare in ospedale, quindi Rosario ha accettato.
Il giorno dopo vide la cicatrice sul suo corpo.
«Mi sono chiesta: “Cosa hanno fatto della mia vita? Sono inutile? Tutti possono essere madri tranne me? Da allora, mi sento vuota ogni giorno della mia vita”», ha detto a «Euronews».
Il «poco affetto» che aveva per i suoi genitori è morto dopo la sua sterilizzazione. «Non ho una conversazione come padre e figlia. Non mi fido più di nessuno, né voglio farlo», aggiunge.
Tre anni fa, Rosario è riuscita a liberarsi dalla pronuncia di incapacità che ha permesso ai suoi genitori di decidere in modo assoluto su ogni aspetto della sua vita. Tuttavia, non è ancora completamente libera. Nei giorni feriali ora deve prendersi cura del padre ottantenne, la stessa persona che pensava fosse incapace di prendersi cura di chiunque.

Carmen – nome di fantasia di un’altra donna la cui testimonianza è ospitata nello stesso servizio – aveva sempre sognato di diventare madre.
Tuttavia, sua madre aveva già deciso a riguardo: Carmen, quando avrebbe avuto 20 anni, sarebbe stata sottoposta a una legatura delle tube per impedirle di avere “molti figli”.
Carmen ha una disabilità intellettiva del 67%, e sua madre l’ha portata in ospedale senza dirle dove stava andando. Non sapeva cosa sarebbe successo fino a quando il dottore non gliel’ha spiegato, ma ormai era troppo tardi, dato che era già in sala operatoria.
«Stavo piangendo e chiedendo loro per favore di non farmi addormentare. Dicevo per favore lasciatemi la possibilità di avere un figlio, solo uno. Ho cercato di non addormentarmi, ma sentivo l’anestesia diventare sempre più pesante», racconta ora che di anni ne ha 31.
«Quando ho firmato i documenti, la mia vista era offuscata perché ero già sotto anestesia. Ho firmato senza acconsentire, perché quando ho chiesto spiegazioni, mi hanno solo detto di firmare», aggiunge.
Ma il suo rifiuto contava poco. Infatti poiché era sottoposta a tutela giuridica, sua madre, che era la sua tutrice legale, aveva l’ultima parola. Da quel momento il loro rapporto è cambiato completamente.
«Provo risentimento verso mia madre, mi ha portato via una parte di me. È molto doloroso sentire che ciò che volevi di più in questo mondo ti è stato tolto, senza poter decidere», dice.
Carmen dice che dieci anni dopo l’accaduto sua madre giustifica ancora le sue decisioni dicendo che l’ha fatto per il suo bene. «Ma ogni volta che vedo la cicatrice, mi sento morire», conclude Carmen.

Cogliendo l’occasione di questi ulteriori approfondimenti, il Forum Europeo sulla Disabilità chiede, ancora una volta, a tutti e tutte, di agire concretamente e firmare la già citata petizione per Porre fine alla sterilizzazione forzata nell’UE ora! (Simona Lancioni)
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