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Ritorno a scuola e disabilità, “continuità sia garantita”. Lettera al ministro

02-09-2023 14:25 - News
Nei giorni in cui si definiscono gli organici, il Coordinamento Toscano Associazioni per l’Autismo scrive al ministro Valditara. “Oltre 171 mila alunni disabili privati del diritto alla continuità didattica, prevista per legge. Mettiamo in sicurezza la vita scolastica dei nostri figli”
Scuola, matematica, pallottoliere

ROMA - “La continuità didattica agli alunni con disabilità deve essere garantita per legge: sia messa in sicurezza la vita scolastica dei nostri figli”: è questo l'appello che il Coordinamento Toscano Associazioni per l’Autismo rivolge al ministro Valditara, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole. Lo fa attraverso una lettera aperta, firmata dal presidente dell'associazione Autismo Arezzo, Andrea Laurenzi: “Egregio Ministro, Le scrivo, a nome delle tante famiglie di persone autistiche e con disabilità intellettiva, per riportare alla sua attenzione l’annoso problema della continuità didattico/educativa per gli studenti disabili, in particolar modo per quelli autistici e/o con disabilità intellettive, ai quali garantire la necessaria continuità didattica con particolare attenzione alla figura dell’insegnate di sostengo. In questi giorni – continua - le istituzioni scolastiche stanno definendo gli organici e si ripresentano come da anni gli stessi problemi di assegnazione e soprattutto di spostamento di insegnanti di sostegno, che tanta importanza hanno per la formazione e la crescita dei ragazzi/e disabili”.

Rammenta allora, Laurenzi, che la continuità didattica è un diritto sancito e ribadito dalla legge: “In questi anni sono intervenute più volte norme, delibere, indicazioni di legge, purtroppo quasi sempre disattese. Noi conosciamo bene questi atti, come sono sicuro anche Lei, e credo non sia il caso di fare l’elenco delle normative che hanno investito questo settore negli ultimi 30 anni. Vorrei ricordare solo due date, la prima è quella del 6 agosto 2020, quando il ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali avevano sottoscritto un protocollo d’intesa in cui veniva riconosciuta l’importanza di garantire in sede di reclutamento la necessaria continuità didattica, con particolare attenzione all’insegnante di sostegno. Ad oggi molti uffici scolastici regionali non hanno ancora diramato le direttive per dare attuazione a tale accordo”.

La seconda norma a cui fa riferimento Laurenzi risale a pochi mesi fa: è una comunicazione con la quale lo stesso ministro “ha reso nota la percentuale di alunni con disabilità che si sono visti cambiare l’insegnante di sostegno nell’anno scolastico appena chiuso, arrivata al 59%. Considerato che, secondo il Focus ministeriale nell’anno scolastico 2022-23, nelle scuole statali gli alunni con disabilità erano 290.000, questo ci dice che più di 171 mila sono quelli privati della continuità didattica. Insomma negli ultimi anni i numeri sullo tsunami dell’avvicendamento dei docenti di sostegno non sono diminuiti, ma – stando alla percentuale fornita – sono quasi raddoppiati in valori assoluti”. Un vero e proprio diritto mancato, perché “non garantire continuità didattica agli alunni disabili è una decisione grave – afferma Laurenzi - La continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni con disabilità è uno di quei diritti garantiti dalla costituzione e non rispettati. Si tratta di un disservizio pesante, che danneggia in modo particolare le figure più deboli, quelle che maggiormente avrebbero bisogno di relazioni stabili e sicure”.

La lettera al ministro e “a coloro che possono, e devono, decidere in questo ambito, rappresenta soprattutto un accorato appello al dialogo e all’ascolto delle famiglie che vivono quotidianamente questa situazione. Siamo alle porte di un nuovo anno scolastico e per i ragazzi/e disabili la scuola è veramente il luogo dove crescere e condividere. Sappiamo benissimo che fuori dal pianeta scuola per una persona autistica si aprono solo le porte dei Centri Diurni e dell’emarginazione. E’ nella scuola che dobbiamo costruire la vera inclusione. Quello che chiediamo è un confronto urgente con le associazioni di genitori o degli atti che mettano in sicurezza la vita scolastica dei nostri figli, garantendo i diritti sanciti dalla legge ma soprattutto il rispetto della vita e della crescita delle persone più fragili”.
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