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La campagna di sensibilizzazione “Non c’è posto per te!” arriva alle Istituzioni

24-01-2024 15:16 - News
Un volto femminile parzialmente coperto da dei fiori color senape (foto di Dmitriy Zub su Pexels).
Supportate da 60 Enti (tra patrocinanti e aderenti) e da oltre 200 persone – a cui va il nostro genuino ringraziamento –, in data odierna le istanze promosse con “Non c’è posto per te!”, la campagna di sensibilizzazione perché nessuna donna vittima di violenza sia più esclusa dai Servizi Antiviolenza, sono state notificate a Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri, ad Alessandra Locatelli, Ministra per le Disabilità, e ad Eugenia Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, con la seguente lettera aperta. Sarà nostra premura seguire e rendere pubblici gli eventuali sviluppi dell’iniziativa.

Il 22 ottobre 2023 Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), assieme a diverse professioniste, e con i patrocini della UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), del CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), dell’Associazione Femminile Maschile Plurale (FMP) di Ravenna, ha lanciato “Non c’è posto per te!”, una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere l’equità di accesso ai Servizi Antiviolenza del nostro Paese. Il testo della campagna, completo degli elenchi dei soggetti aderenti – 57 Enti/Gruppi ed oltre 200 persone –, è pubblicato a questo link: www.informareunh.it/non-ce-posto-per-te

L’iniziativa è stata intrapresa a seguito della pubblicazione del rapporto Istat denominato Sistema di protezione per le donne vittime di violenza – anni 2021-2022, dal quale risulta che il 94,1% delle Case rifugio si è dotata di criteri di esclusione dall’accoglienza delle ospiti, e che il 61,4% di esse ne ha introdotto di ulteriori in relazione ai figli e alle figlie delle ospiti. Il dettaglio dei dati Istat sui criteri di esclusione adottati dalle Case rifugio è incluso nel testo della campagna. Le donne escluse dai Servizi Antiviolenza sono tutte donne che presentano spesso una compresenza di limitazioni o di fragilità che le espone a discriminazione multipla/intersezionale (tra queste anche donne con disabilità). Poiché in genere le Case rifugio sono gestite dai Centri Antiviolenza, riteniamo che anche questi non siano estranei a questa pratica in contrasto con i princìpi di uguaglianza e non discriminazione enunciati nell’articolo 4 della Convenzione di Istanbul (la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica).

Con la campagna “Non c’è posto per te!” chiediamo ai Servizi Antiviolenza: l’eliminazione dei meccanismi di esclusione dall’accoglienza delle ospiti e dei loro figli e figlie; la costituzione di reti territoriali finalizzate alla presa in carico delle donne vittime di violenza che sono esposte a discriminazione multipla/intersezionale; la disposizione a lavorare in équipe multidisciplinari a composizione variabile, coinvolgendo di volta in volta le professionalità utili e necessarie ad affrontare in modo adeguato la complessità che ciascun caso può presentare, facendo riferimento anche, eventualmente, a soggetti di Terzo Settore e professionalità esterne alla rete dei Servizi Antiviolenza.
Mentre alle Istituzioni chiediamo: l’introduzione del rispetto del principio di non discriminazione quale requisito richiesto per l’accesso ai fondi pubblici da parte dei Servizi Antiviolenza; di fissare un tempo di adeguamento entro il quale i Servizi Antiviolenza debbono eliminare i meccanismi di esclusione dall’accoglienza delle ospiti e dei loro figli e figlie, nonché di accompagnare e supportare gli stessi nell’adozione di modalità inclusive.

In occasione della riunione straordinaria dell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle Persone con Disabilità promossa dalla Ministra Alessandra Locatelli, che si è tenuta lo scorso 24 novembre, e che ha affrontato il tema della violenza nei confronti delle donne con disabilità, la stessa Ministra ha disposto l’istituzione di «un gruppo di lavoro interno all’Osservatorio che lavorerà sulla questione della violenza contro le donne con disabilità e che seguirà le linee di riflessione proposte dal Ministro Eugenia Roccella, che ha dato la disponibilità a cogliere tutti i suggerimenti all’interno del Comitato Tecnico dell’Osservatorio Nazionale sulla violenza contro le donne». Apprezziamo moltissimo l’istituzione del gruppo di lavoro dedicato e chiediamo che esso affronti con urgenza il tema dell’eliminazione dei meccanismi di esclusione dall’accoglienza delle ospiti e dei loro figli e figlie.

Simona Lancioni
Responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa)



Per informazioni: info@informareunh.it
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