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“5 nanomoli. Il sogno olimpico di una donna trans” in anteprima al Biografilm Festival

19-06-2023 15:16 - News
Il documentario racconta la vicenda di Valentina Petrillo, atleta paralimpica e prima donna trans a indossare la maglia azzurra. La regista Merenghetti: “È una storia che può incidere sulla società e sul mondo dello sport”
L'atleta paralimpica trans Valentina Petrillo al Centro sportivo Pieve di Cento (BO)

ROMA – Valentina Petrillo è un’atleta paralimpica, ma è anche la prima atleta transgender ad indossare la maglia della nazionale italiana in una competizione internazionale. E la sua storia è ora è al centro del film documentario “5 nanomoli - il sogno olimpico di una donna trans” per la regia di Elisa Mereghetti e Marco Mensa. Prodotto da Ethnos (Bologna) in collaborazione con l'Associazione Gruppo Trans APS e la produzione giapponese Daruma Inc., e con il supporto del Fondo Regionale per l'Audiovisivo della Regione Emilia-Romagna, il film verrà proiettato in anteprima sabato 17 giugno alle ore 21:30, nell’ambito del Biografilm Festival 2023 - Sezione Eventi Speciali (Chiostro di Santa Cristina, piazzetta Morandi). Il documentario ripercorre la doppia sfida di Valentina: quella di persona (e atleta) ipovedente per via della Sindrome di Stargardt e quella di persona (e atleta) transgender, la prima in Italia a gareggiare nella sua categoria di elezione, quella femminile, facendo da apripista sulla questione della partecipazione delle persone transgender nello sport, oggi oggetto di dibattito pubblico, grazie anche alla battaglia personale di Valentina. Non a caso il titolo del docufilm prende le mosse proprio dai 5 nanomoli di testosterone per litro di sangue, che rappresenta la soglia massima consentita dalle autorità sportive (World Athletics 2019) affinché le donne trans possano gareggiare nella categoria femminile.

Nel film emerge come Valentina si sia sempre percepita come una donna, anche quando correva e vinceva gare nella categoria maschile. Nel 2019, a 46 anni, ha deciso di intraprendere il suo percorso di transizione verso il genere femminile. Per poter continuare a correre, e per poterlo fare nella categoria femminile, ha iniziato una dura battaglia chiedendo alle federazioni sportive italiane di rispettare le linee guida internazionali sulla partecipazione delle persone transgender allo sport. La sua storia è stata raccontata in centinaia di articoli e apparizioni televisive in Italia e all'estero, e la sua sfida ai dettami sociali è di ispirazione per molte persone. Nonostante le avversità, il suo sogno di partecipare ai Giochi Paralimpici continua a darle la forza per andare avanti.

La protagonista: “È stato importante poter raccontare la mia storia in prima persona”
“Questo film racconta un momento molto particolare nella mia vita, in cui ho dovuto prendere tante decisioni, un momento pieno di incognite – racconta l’atleta –. In questo film ci sono tutti i miei cambiamenti, le mie perplessità, le mie paure, e c'è anche la realizzazione del mio sogno. Il fatto di poter raccontare la mia storia in prima persona, di avere il controllo su come veniva narrata la mia vicenda, è stato molto importante. Il documentario ha influito anche sulla mia vita: nei momenti di gioia e di dolore, nei momenti più difficili, sapere che questa storia sarebbe diventata un film mi ha dato una spinta in più a non mollare”.

La regista: “Quella di Valentina è una storia che andava raccontata”
“Questo progetto ha avvicinato un gruppo di giovani attivisti transgender e una casa di produzione operante da molti anni, unendo prospettive e generazioni diverse e cercando un modo condiviso per rappresentare le tante, complesse questioni legate alla partecipazione delle persone transgender nelle competizioni sportive – commenta la co-regista Elisa Mereghetti –. Siamo fortemente motivati dalla storia di Valentina perché è una storia eccezionale e con un grande potenziale di impatto. Crediamo che possa aprire molte porte, nella sua forza di incidere sia sulla società italiana che sulla scena sportiva internazionale. È sicuramente una storia che deve essere raccontata, e siamo grati per aver avuto questa opportunità”.

L’attivista: “Il film è un atto necessario nei confronti di una comunità troppo spesso invisibile nel mondo dello sport”
“Gruppo Trans ha accolto Valentina e l'ha sempre sostenuta nella sua battaglia personale – afferma Christian Leonardo Cristalli, fondatore di Gruppo Trans APS (che ha collaborato alla realizzazione del documentario) e delegato alle politiche trans per la Segreteria nazionale di Arcigay. Questo film è un atto necessario nei confronti di una comunità di persone che troppo spesso si è vista invisibile nel mondo dello sport e delle competizioni. Attraverso la storia di Valentina vogliamo renderci visibili e informare la società dei nostri bisogni. Partecipare alla realizzazione di ‘5 nanomoli’ è un modo di raccontare le nostre vite, i nostri desideri, partendo dal sogno olimpico di Valentina come donna trans e ipovedente. Lottiamo insieme a lei perché l'Italia diventi un paese in cui le persone trans possano vivere la propria vita alla pari e in modo sereno”.

Tra gli elementi caratterizzanti del progetto, la produzione sottolinea l’attenzione all'accessibilità, con la realizzazione di versioni per le persone non udenti e non vedenti (nell’ambito del Biografilm sarà proiettata la versione sottotitolata) e la prima campagna di impatto in Italia, una serie di iniziative di sensibilizzazione abbinate al film, volte a creare consapevolezza e informazione sui valori dell’inclusività, dell’accessibilità, del diritto allo sport, e una maggiore conoscenza delle persone transgender e del mondo paralimpico.
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