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Autismo: continua la malagestione dei fondi per l’inclusione scolastica

19-09-2023 14:55 - News
Uno studente davanti a dei cubi colorati contrassegnati da lettere che vanno a comporre la parola inglese “autism”.
Qualche giorno fa abbiamo ospitato un testo nel quale Carlo Hanau, presidente dell’Associazione APRI, denunciava come i bandi di appalto per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione non riportino i requisiti necessari a definire la specializzazione della figura professionale che deve assistere gli allievi/e con autismo. È lo stesso Hanau a tornare sull’argomento segnalando che anche il secondo Decreto di riparto presenta le medesime “carenze normative” riscontrate nel primo.

In base alla Legge di Bilancio n. 234/2021 (che riportiamo in calce per quanto di interesse**) il Governo ha stanziato anche per l’anno 2023 una dotazione di 200 milioni di euro per i servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità. Detto stanziamento è suddiviso in 100 milioni di euro alle regioni, provincie e città metropolitane e 100 milioni di euro ai Comuni.

Dopo aver denunciato che il primo schema di Decreto relativo ai fondi destinati ai Comuni presenta delle “carenze normative”, abbiamo appreso che anche il secondo, in favore di Regioni, Provincie e Città metropolitane, è stato approvato in data 12 luglio 2023 dalla Conferenza Unificata con atto n.86/CU. Verificato che anche il secondo schema di Decreto presenta le stesse “carenze normative” abbiamo trasmesso medesima richiesta di integrazione ai Ministeri competenti (tutti i documenti citati sono pubblicati nella Sezione documenti del sito dell’Associazione APRI, si veda in particolare la voce “Segnalazioni di criticità per reclutamento di educatori per autismo”).

I correttivi da noi proposti per entrambi gli schemi di Decreto risultano ancora più urgenti dato che i bandi formulati dagli enti locali non agiscono solo sui 200 milioni di Euro del “Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità”, ma hanno una ricaduta sull’intera assegnazione di questi servizi scolastici che comportano una spesa annuale per la finanza pubblica che si aggira sui 2 miliardi di euro.



Per informazioni: apri.associazione.cimadori@gmail.com

* Presidente di APRI – Associazione legittimata ad agire in giudizio in difesa delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.



** La Legge 31 dicembre 2021 n. 234, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”, e, in particolare, l’articolo 1, commi 179 e 180 che rispettivamente prevedono che “per il potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, ai sensi dell’articolo 13, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, un Fondo denominato «Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità», con una dotazione di 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022” e che “il fondo di cui al comma 179 è ripartito, per la quota parte di 100 milioni di euro in favore delle regioni, delle province e delle città metropolitane, con decreto del Ministro per le disabilità e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con i Ministri dell’istruzione, dell’economia e delle finanze e dell’interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, da adottare entro il 30 giugno di ciascun anno, e, per la quota parte di 100 milioni di euro in favore dei comuni, con decreto del Ministro dell’interno e del Ministro per le disabilità, di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, da adottare entro il 30 giugno di ciascun anno, nei quali sono individuati i criteri di ripartizione”.
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