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Frilli, presidente del Dipoi: "La priorità è il supporto alla dimensione adulta delle persone con disabilità"

20-01-2015 15:22 - Archivio
Il Coordinamento Regionale DIPOI nasce per "fare rete" fra le tante realtà che in Toscana si occupano di "durante e dopo di noi", molte delle quali gestiscono anche servizi o strutture residenziali e semi-residenziali per persone con disabilità. Attualmente rappresenta quasi 50 Associazioni e Fondazioni toscane. «La Conferenza regionale sulla disabilità che si terrà il 23 e 24 Gennaio a San Donnino - sottolinea Patrizia Frilli, presidente del Dipoi, Coordinamento regionale per il "dopo e durante noi" - è vissuta da tutto il nostro mondo come l´occasione per cambiare passo nelle politiche di welfare, a patto che la Regione ascolti le nostre istanze e proposte con la disponibilità vera a modificare quel che non va. Tutto sommato in Toscana siamo abituati a un buon livello dei servizi, ma sono ancora troppe le cose che non funzionano e la mancata esigibilità di molti diritti sociali sta stremando le persone con disabilità e le loro famiglie. Noi rappresentiamo queste realtà e abbiamo presente che c´è un deficit di risorse enorme rispetto ai bisogni. Per questo siamo disposti a metterci del nostro, ma la Regione deve capire che in cambio vogliamo avere impegni precisi e la possibilità di concorrere davvero alle decisioni. Per questo abbiamo definito un documento, come contributo alla Conferenza regionale sulla disabilità. La priorità - spiega Frilli - è garantire supporto alla dimensione adulta delle persone con disabilità, per dargli la possibilità di esprimere le proprie soggettività, potenzialità e capacità di autonomie relazionali, sociali e abitative. Cosa che vale in modo particolare per le disabilità psichiche e intellettive. Le politiche per il "durante noi", in questo senso, hanno la stessa rilevanza di quelle per il "dopo di noi", perché non può esserci un buco assistenziale di decine d´anni tra l´età scolare e la vecchiaia. Ecco perché chiediamo alla Regione di istituire un Fondo specifico per il sostegno a servizi e strutture destinate al Durante e Dopo di Noi. C´è poi il tema del coinvolgimento delle famiglie che in questi anni si sono organizzate, impegnandosi in fondazioni private o di partecipazione nel tentativo di garantire un futuro dignitoso ai propri cari con disabilità. Le fondazioni possono diventare un veicolo decisivo per mettere insieme risorse pubbliche e private, ma anche per progettare, realizzare e gestire strutture e servizi. Ovviamente in una logica di cooperazione, integrazione sociosanitaria e programmazione con Comuni, Società della salute e Regione. Infine, abbiamo chiesto alla Regione un tavolo di concertazione per individuare un pacchetto di misure concrete di agevolazioni (fiscali, edilizie, urbanistiche, procedurali, autorizzatorie) che possano favorire l´attivazione di servizi e la realizzazione di strutture residenziali o semiresidenziali destinati al Durante e Dopo di Noi».
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