Dopo di noi: si lavora sulla legge, si riflette sulle statistiche
13-11-2014 16:29 - Archivio

«Mi piacerebbe che la legge fosse approvata entro il prossimo tre dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Comunque, penso che per la fine dell´anno potremmo farcela». Ileana Argentin, deputata, e forte sostenitrice della necessità di una legge sul "Dopo di noi", assicura che alla Camera i lavori a riguardo procedono a buon ritmo. E a rimarcare l´importanza di un intervento rapido sono gli ultimi dati Istat sui disabili in Italia, con un´analisi anche delle condizioni di vita, sociali ed economiche di queste persone e dei loro familiari.
Presentati in Commissione Affari sociali alla Camera, i dati, ricavati nel biennio 2012-2013, rilevano che in Italia sono 3,2 milioni le persone con disabilità, indicate dall´Istat con la nuova definizione di "persone con limitazioni funzionali".
Nel dettaglio, sono 580 mila le persone fino a 64 anni con disabilità grave certificata con la legge 104, e che percepiscono una pensione con indennità̀ di accompagnamento. Di queste persone, 260 mila vivono come figlio assieme a uno o a entrambi i genitori. Il 20,3% vive con il partner e i figli, e il 10,6% solo con il compagno. Il 9,6%, invece, vive da solo.
Tra i disabili nella condizione di figlio, circa 86 mila vivono con genitori anziani. Considerando le prospettive di vita, si stima che il 64% dei figli con disabilità grave, pari a 165 mila persone, sopravvivrà a genitori e fratelli. Circa 19 mila potrebbero vivere al massimo cinque anni dopo la morte dei familiari. Per altri 18 mila, la prospettiva va dai 5 ai 10 anni. Il periodo aumenta tra i 15 e i 24 anni per 71 mila persone. La sopravvivenza è attesa fin oltre i 25 anni per 51 mila disabili.
«Ogni settimana ricevo centinaia di email dalle famiglie che chiedono soluzioni al tema del "Dopo di noi" - commenta Ileana Argentin - Sono consapevole della situazione, che è difficile, e i dati Istat lo confermano. La questione, poi, è grave pensando alle persone che vivono da sole. Il problema è molto sentito, e lo dimostra la petizione che ho promosso per sostenere una legge sul "Dopo di noi"». Un´iniziativa, questa, che nel giro di pochi mesi ha raggiunto oltre 81 mila firme.
Alla Camera, sul tavolo della Commissione Affari sociali, accanto alla proposta di legge a firma Argentin se ne sono aggiunte altre quattro. Il comitato ristretto si è già radunato per discutere gli aspetti chiave. Punto in comune tra le varie proposte, il riferimento a destinatari con disabilità grave: «Il ritardo mentale e cognitivo ha più emergenza - sottolinea la Argentin - Nel caso della disabilità di tipo motorio, invece, si possono trovare riposte nella legge 162, nella vita indipendente». Altro presupposto condiviso è che «Le azioni si realizzano non solo attraverso gli enti, ma coinvolgendo anche le famiglie, e il privato sociale», sottolinea la deputata. E aggiunge che sono tutti d´accordo anche sulla natura del fondo per il "Dopo di noi": «Deve rimanere pubblico, e pubblico deve essere il garante».
Ricostruire il clima familiare anche nelle strutture che accoglieranno i disabili: spazi con servizi garantiti, ma senza l´aspetto tipico delle residenze sanitarie. Così, nelle proposte di legge, si immagina l´ospitalità. Che, però, non viene intesa come unica destinazione per il "Dopo di noi": «Al centro della legge mettiamo come protagonisti i disabili e le famiglie - ribadisce la deputata - Quindi, accanto alle residenze protette, prevediamo per le famiglie anche la possibilità di tenere i figli a casa o dove preferiscono, istituendo trust o forme giuridiche analoghe».
Scelte, dunque, fatte quando i genitori riescono ancora a seguire il proprio caro, ovvero nella fase del "durante noi". Ci sono, però, anche casi di familiari che, a causa di malattie invalidanti o di altre difficoltà, non possono più offrire un´adeguata assistenza. Anche per queste situazioni, anticipa la Argentin, si sta pensando a un´opportuna tutela.
I lavori e gli studi, dunque, continuano.
Fonte: DISABILI.COM