Comunicato stampa 09.11.2016 DOPO DI NOI Il Coordinamento Dipoi esprime forte preoccupazione per i ritardi

11-11-2016 15:13 -

Patrizia Frilli: «i ritardi nell´adozione dei tre decreti attuativi mettono a rischio una veloce attuazione delle politiche per il Dopo di Noi. Non si sa nulla e temiamo uno snaturamento della legge. Ci appelliamo ai parlamentari toscani»
«I ritardi accumulati dai ministeri competenti rispetto ai decreti attuativi della legge sul "Dopo di noi" ci preoccupano molto, perché in considerazione degli ulteriori passaggi che necessariamente dovrà fare la Regione Toscana, rischiamo di arrivare a stringere qualcosa solo alla fine del 2017». L´allarme arriva da Patrizia Frilli, presidente del Dipoi, il Coordinamento toscano delle organizzazioni per il durante e dopo di noi che associa una cinquantina fra fondazioni di partecipazione, associazioni e una rappresentanza della cooperazione sociale.
«I processi che metterà in moto la Legge 112 del 24 agosto 2016 – aggiunge Frilli – richiederanno tempo e impegno da parte delle organizzazioni del Terzo settore e da parte delle Istituzioni, e quindi prima s´inizia a chiarire il quadro prima potremo metterci al lavoro per organizzare riposte efficaci nella prospettiva del dopo di noi. C´è poi il timore che i decreti attuativi snaturino nei fatti la Legge rispetto ali obiettivi che ha individuato, il fatto che nulla si sa dei contenuti dei decreti non è rassicurante. Com´è noto il diavolo si nasconde nei dettagli.
Entro lo scorso 24 agosto avrebbe dovuto essere approvato il decreto attuativo sulle modalità operative delle agevolazioni fiscali e tributarie, mentre entro dicembre sono attesi gli atri due. Quello che individua i destinatari delle misure finanziabili e il riparto tra le regioni del fondo nazionale, e quello che definisce i cosiddetti obiettivi di servizio. Tre atti determinanti per la buona riuscita della Legge, rispetto ai quali non si sa praticamente nulla.
Siamo impazienti di lavorare – conclude Frilli - e per questo ci appelliamo ai parlamentari della Toscana perché intervengano e sollecitino Ministeri e Presidenza del Consiglio».