Politiche sulla disabilità, le associazioni: “La Regione cambi passo”

22-02-2016 15:58 -

Pronte a collaborare e condividere responsabilità con la Regione, ma non più disposte ad aspettare oltre. Fish, Dipoi, Coordinamento Associazioni della Salute mentale e Fand – quattro associazioni di secondo livello che rappresentano più di 200 realtà che in Toscana si occupano di persone disabili – hanno scritto all’assessore al welfare Stefania Saccardi per chiedere un incontro urgente, e cominciare a discutere di come declinare in modo concreto gl’indirizzi regionali sulle politiche per la disabilità e le persone con problemi psichiatrici. «In questo momento – spiegano i quattro presidenti Donata Paggetti Vivanti (Fish), Patrizia Frilli (Dipoi), Gemma Del Carlo (Casm) e Antonio Quatraro (Fand) – c’è un grande fermento nel nostro mondo. La legge sul Dopo di noi ha ottenuto il via libera alla Camera, è stata approvata quella sull’Autismo e abbiamo le nuove linee guida regionali sulla disabilità in contemporanea con una profonda riorganizzazione dei servizi. Per la prima volta, inoltre, abbiamo un unico assessore per le politiche sociali e sanitarie. Quello che manca sono da una parte le risorse e dall’altra una coerente declinazione sui territori delle politiche per disabilità e salute mentale. Abbiamo aspettato tanto, e ora vogliamo vedere il salto di qualità. Alcune associazioni hanno preferito battere la strada della protesta eclatante, puntando sulla spettacolarizzazione dei problemi. Noi rifiutiamo l’idea che bisogni incatenarsi per ottenere il rispetto dei diritti, ma allo stesso tempo non siamo più disposti ad aspettare. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessore Saccardi, con l‘obiettivo di entrare nel merito delle tante questioni aperte. A partire da un monitoraggio dello stato dell’arte dell’applicazione degli indirizzi regionali, alle scelte sulle strutture residenziali e sui servizi per le persone disabili non in grado o solo in parte in grado di autodeterminarsi, all’incremento delle risorse pubbliche da affiancare a quelle delle famiglie e alla semplificazione amministrativa e legislativa per agevolare il protagonismo del terzo settore toscano. Il mondo che rappresentiamo – concludono i quattro presidenti – è pronto ad assumersi anche nuove responsabilità, ma vogliamo dalla Regione impegni cogenti e tempi certi. È ora di dare sostanza a principi come autonomia e integrazione delle persone disabili. Non siamo disposti ad aspettare ancora».