L’OMS chiede maggiore attenzione alla violenza contro le donne con disabilità e le donne anziane

20-04-2024 14:55 -

Lo scorso 27 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato due nuovi rapporti di ricerca che evidenziano l’aumento del rischio di abusi a cui vanno incontro le donne anziane e le donne con disabilità. Ma, nonostante ciò, la loro situazione rimane in gran parte invisibile nei dati sulla violenza globale e nazionale. L’OMS sollecita che la ricerca venga migliorata tenendo accuratamente conto di queste donne nelle indagini e includendo la rilevazione delle loro esigenze specifiche.

Lo scorso 27 marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato due nuovi rapporti di ricerca che evidenziano l’aumento del rischio di abusi a cui vanno incontro le donne anziane e le donne con disabilità (a questo link è disponibile quello sulle donne anziane e a quest’altro quello sulle donne con disabilità). Ma, nonostante ciò, la loro situazione rimane in gran parte invisibile nei dati sulla violenza globale e nazionale. L’OMS sollecita che la ricerca venga migliorata tenendo accuratamente conto di queste donne nelle indagini e includendo la rilevazione delle loro esigenze specifiche. La notizia è diffusa da «Women’s Voice» (La voce delle donne, n. 52, aprile 2024), la newsletter mensile del Comitato delle Donne del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF).

I dati esistenti rivelano tassi allarmanti di violenza di genere tra questi gruppi. Gli studi dimostrano che le donne con disabilità corrono un rischio maggiore di violenza da parte del partner e di abusi sessuali rispetto a quelle senza disabilità. Tuttavia, manca una ricerca esaustiva sulla violenza contro le donne anziane e le donne con disabilità, il che ostacola l’attuazione di programmi efficaci a loro sostegno.

La violenza da parte del partner e gli abusi sessuali colpiscono circa una donna su tre a livello globale, comprese le donne anziane e le donne con disabilità. Inoltre questi gruppi vulnerabili possono subire ulteriori forme di abuso, come la coercizione, il controllo e lo sfruttamento finanziario, spesso perpetrati dai loro caregiver o da operatrici/operatori sanitari.

La dipendenza e l’isolamento rendono le donne anziane e le donne con disabilità più vulnerabili allo sfruttamento da parte degli autori di abusi. È fondamentale che i servizi soddisfino le loro esigenze specifiche e stabiliscano canali di accesso adeguati all’interno dei sistemi sanitari per garantire che tutte le donne sopravvissute possano accedere a cure compassionevoli e incentrate sulla loro persona.

L’OMS raccomanda varie misure per colmare le lacune nelle evidenze riguardanti la violenza contro le donne anziane e le donne con disabilità. Tra queste misure figurano l’estensione dei limiti di età per la partecipazione ai sondaggi in tema di violenza, e l’inserimento di domande che coprano un’ampia gamma di disabilità nelle griglie di rilevazione dei dati.

I citati documenti “Misurare la violenza contro le donne anziane” e “Misurare la violenza contro le donne con disabilità” sottolineano l’importanza di coinvolgere le donne anziane, le donne con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative nella progettazione e implementazione delle indagini. E ricordano che l’impiego di formati come il Braille o Easy to Read (linguaggio facile da leggere) possono migliorare l’accessibilità. La pagina del sito dell’OMS in cui si chiede maggiore attenzione alla violenza contro le donne con disabilità e le donne anziane è disponibile a questo link. (S.L.)



Per informazioni: Samaneh Shabani s.shabani@edf-feph.org e Marine Uldry marine.uldry@edf-feph.org.